È possibile un tipo di informazione che possa diventare strumento di salute?
Chi mi conosce sa che questo è il mio obiettivo!
Informare correttamente non è solo una missione ma un dovere, soprattutto per chi opera nel settore medico. È però importante che i concetti dati non vengano immagazzinati passivamente da chi li riceve ma metabolizzati attivamente, in modo che le nozioni possano trasformarsi, appunto, in un vero e proprio strumento per la salute. Cosa che, personalmente, metto in atto così:
Formando medici, biologi e “tecnici” del settore.
Informando la gente comune, “non tecnica”, operando soprattutto nel ‘momento costruttivo per eccellenza’ – organizzando incontri all’interno delle scuole dell’infanzia e superiori – e utilizzando piattaforme di divulgazione aperte a tutti, pianificando conferenze, incontri interattivi e sondaggi.
Mai come in questo momento storico così difficile – e, probabilmente, di cambio epocale – la consapevole conoscenza di strumenti quotidiani (che, a prescindere dallo stato socio-economico ci permettano di centrarci su ognuno di noi), può fare la differenza. Un valore aggiunto da declinare parlando di gestione della quotidianità, di stato dell’umore, di capacità di… resistere e di preservare la nostra salute (fisica e mentale).
Il buon invecchiamento
Parliamo, ad esempio, di buon invecchiamento, che corrisponde al mantenimento ottimale delle funzioni psichiche, fisiche e delle relazioni sociali (Rowe J. W. Kahn RL.successful Aging Gerentologist. 37(4):433-40,1997).
Se Woody Allen diceva che è inutile vivere una settimana in più se in quella settimana piove, il motto della medicina preventiva (o “Anti Ageing” e “Funzionale”) potrebbe essere: inutile vivere più a lungo se condizionati quotidianamente dalla propria invalidità fisica, psichica o di autonomia.
Tre le possibili circostanze che portano all’essere condizionati:
Dipendenza da farmaci che attirano l’attenzione sull’essere ammalati e che non permettono di utilizzare le proprie risorse di recupero e guarigione o che, pericolosamente come in questo momento, nascondono sintomi di infiammazione cronica silente che, a oggi, risultano essere il “primum movens” (nel pensiero di Aristotele, il motore immobile o primo motore, è un concetto che rappresenta la causa prima del divenire dell’Universo) di tutte le patologie più gravi oltre che dell’evoluzione da “semplice infezione da Covid-19” a malattia severa (polmonite interstiziale).
L’incapacità di “percepirsi” (per poca conoscenza e per frenesia della quotidianità), di capire il proprio livello di saturazione verso uno stato di stress (che poi spesso sfocia in attacchi di panico, in situazioni di apatia o depressione o totale sconforto), in ipertensione, o in stanchezza cronica, in disturbi ormonali, in patologie del sistema digestivo o metabolico…. Tutti “semplici” risultati causati dal non essere riusciti a “sentirsi” per tempo o di essersi silenziati con l’uso di farmaci esclusivamente sintomatici.
La quotidiana mancanza di energia fisica e mentale, frutto dell’eccessivo carico quotidiano di impegni, responsabilità etc, che ci impedisce di cambiare, di lasciare abitudini consapevolmente sbagliate, di focalizzarsi su un nostro squilibrio per migliorarlo, e, in ultima analisi, di focalizzarsi su di noi.
Protagonisti della nostra quotidianità e del nostro futuro
Ecco che proprio in questo momento, in cui ci sembra di aver toccato il fondo, si fa forza prepotentemente la possibilità di essere protagonisti della nostra quotidianità e futuro, senza aspettare una circostanza o l’azione di una figura esterna che in questo momento può essere solo fonte di frustrazione e ulteriore sconforto.
Le parole chiave per “essere protagonisti”:
- Mantenimento di un ritmo (che diventa, anche nella piccola quotidianità, distrazione e progetto).
- Attività motoria (bastano 20 minuti al giorno, possibilmente prima di colazione o più tardi, ma solo nel caso in cui non soffriate di sindrome metabolica o ipertensione).
- Equilibrio alimentare, che significa perseguire un bilanciamento tra appagamento dei desideri e necessità metaboliche e nutrizionali. È necessario dunque avere una ritmicità dei pasti, curandone la preparazione (anche se si è soli a casa) e la scelta qualitativa in base al potere pro-salute, dilettandosi, anche, nell’inventare pietanze dai sapori, colori o gusti diversi.
- Gestione dello stress percepito – a seconda dell’individualità costituzionale – come stato di ansia, rabbia, paura o depressione attraverso tecniche di meditazione, mindfulness, ma anche seguendo i punti di cui abbiamo già parlato.
- Preservazione di uno stato immunitario forte (la cosiddetta immunità innata: la prima risposta difensiva verso il virus, in attesa che il nostro organismo produca anticorpi). Tutti i suggerimenti già dati prima, attraverso un’azione metabolica, ormonale e neuro trasmettitoriale, possono favorire questa preservazione (o, al contrario, deprimerla!).
Una cabina di regia speciale
L’Italia è un Paese incredibile, portentosamente ricco in storia, cultura artistica e gastronomica, pieno di biodiversità (nelle materie prime alimentari, nei paesaggi etc) e di tradizioni culturali. Questa può essere un’occasione da non perdere per far tesoro di quello che siamo, individualmente e come fonte di risorse sociali e comunitarie, per costruire la nostra salute. A prescindere a tutto!
Sono molto orgogliosa di aver fatto parte della tavola rotonda “cabina di regia Benessere Italia, della Presidenza del Consiglio”, composta da pochi esperti selezionati, operativa da (mettiamo data) con la strutturazione di progetti – spero non solo ideali – voluta e creata con il fine ultimo di perseguire il benessere dell’individuo, con il nobile intento di fornire a ciascuno strumenti semplici ed efficaci per attuare uno stile di vita pro salute, di soddisfazione individuale e di rispetto della dignità di ognuno.