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La libertà consapevole, di una scelta terapeutica

scritto da: Monica Bossi
Medico chirurgo, specialista in Medicina Interna, Medicina Olistica e Omeopatia, Nutraceutica e Nutrizione Biologica. Docente universitaria in PNEI e Medicina Integrata e Preventiva.

Le pagine di alcuni tra i più importanti quotidiani di oggi, hanno posto l’attenzione su un argomento tanto importante quanto ‘pericoloso’: pericoloso perché in esso si affrontano tematiche riguardanti non solo la salute dell’ individuo, ma anche la sua libertà di scelta e di adeguata consapevolezza.

Di fronte al riscontro diagnostico di una patologia in atto, l’individuo reagisce, mosso da diversi fattori, o in tempi diversi:

  • le emozioni
  • i consigli di amici e conoscenti
  • le informazioni più o meno scientifiche e realistiche trovate su internet
  • rivolgendosi alla ‘ via classica’ del medico Curante o dello specialista universitario o ospedaliero
  • rivolgendosi alla via ‘alternativa’  

Ancora ad oggi, 14 settembre 2016, troppo spesso manca un canale comune di informazione, chiara, esaustiva, completa , che fornisca al soggetto il supporto adeguato, proprio nel momento del bisogno, dove anche la possibilità di affidarsi al terapeuta, che non sia privo di umanità o sia superficiale, fa parte della terapia. 
Con il rischio che, invece che una informazione integrata, ne arrivi al soggetto una ‘cozzaglia’ , fuorviante e dispersiva o a tratti contraddittoria o, ancora, che da parte sia del paziente, che dei ‘tecnici del settore sanitario’ (medici, farmacisti etc), che degli organi di informazione, si metta nello stesso calderone tutti gli approcci terapeutici non ‘ classici’, in maniera indistinta; per cui, per i più:  

  • l’OMEOPATIA diventa l’insieme di tutte le terapie non convenzionali ( non distinguendola per esempio dalla fitoterapia)
  • la terapia non farmacologica comprende indistintamente tutto ciò che non sia farmaco vero e proprio.

Questo porta a far si che :

  • un soggetto che assume un rimedio pensandolo come ‘omeopatico’ non sa (assieme al suo medico curante), che quello in realtà è un fitoterapico che, per le sue proprietà di bio disponibilita, farmacologia e farmaco dinamica, una volta introdotto nel nostro organismo, si comporta da vera e propria molecola farmacologica con quindi, la sua azione specifica, ma anche la possibilità di qualche effetto collaterale oppure, di qualche effetto sinergico o di controindicazione con altri farmaci veri e proprio che il paziente magari sta assumendo;
  • vengano vanificati, o semplicisticamente accomunati con approcci terapeutici o pratiche che nulla hanno a che fare con una coscienza medica, scientifica, o anche solo di buon senso, i continui , consistenti e trasparenti studi scientifici inerenti la fitoterapia e la nutrizione, che vengono portati avanti con fatica, i,pegno e professionalità, e che ben ne dimostrano l’efficacia, non solo nel coadiuvare terapie in atto, ma anche nella prevenzione e nel riportare l’efficienza di sistemi organici, tissutali e ormonali
  • contribuendo a rendere integralista e esclusivista la scelta del paziente, basata alla fine su troppe poche informazioni corrette e oggettive invece che su di una conduzione complementare e, appunto, coscientemente integrata.

Solo dalla collaborazione mossa dal l’intento comune di far ricerca e di far chiarezza nelle informazioni date che diventano scelte terapeutiche, si può trovare il rispetto per la persona, nell’obiettivo di preservare la sua salute, con una attenzione individualizzata.

Ringrazio tutti quelli che come me, si impegnano ogni giorno nella ricerca e nello studio, cercando di offrire l’informazione oggettiva e quindi l’aiuto per una scelta terapeutica più appropriata.
https://www.facebook.com/giovanni.occhionero/posts/10209227954809986

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