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Gli “insospettabili fragili”

scritto da: D.ssa Monica Bossi
Medico chirurgo, specialista in Medicina Interna, Medicina Olistica e Omeopatia, Nutraceutica e Nutrizione Biologica. Docente universitaria in PNEI e Medicina Integrata e Preventiva.

Un “concetto” che vale in molti campi – della sfera fisica a quella psichica – ma, in questo caso, mi soffermerò sull’evidenza, che, insospettabilmente, il nostro sistema immunitario non è così forte come spesso diamo per scontato.

La maggior parte delle persone sono fragili

O meglio – precisiamolo – il nostro sistema immunitario non solo è potenzialmente forte ma, nella sua complessità, è persino impeccabile! Questo quando “lo lasciamo fare”. Il nostro stile di vita quotidiano, però, comprensivo di quello alimentare, della modalità di stressarci ed emozionarci, di riposare, e di abitudini farmacologiche condizionanti, rende in realtà assai probabile che la maggior parte delle persone che vediamo intorno a noi siano, di fatto, fragili dal punto di vista immunitario.

Questo spiega non solo il perché del numero sempre più o meno elevato o costante di contagi (che comunque non dovrebbe far paura perché non si tratta di malattia ma solo di “presenza di virus” e quindi di reclutamento del sistema immunitario di quell’organismo per combatterlo), ma anche, e soprattutto, il motivo della grave sindrome polmonare o del decesso di quel nostro vicino di casa che:  «Guarda, sembrava in salute o non aver assolutamente alcun problema. Invece… era insospettabilmente molto fragile!».

Gli “Insospettabili fragili ” del sistema immunitario, dunque, sono coloro che:

1. Hanno già in corso un ingaggiamento del Sistema Immunitario perché affetti da malattie croniche (in questo caso parte del sistema immunitario è impegnato su un’altra via e risulta perciò inefficace nel momento del reclutamento per sconfiggere quel virus):

  • Più grossolane: broncopneumopatie croniche, asma non controllata, cardiopatie, malattie tumorali.
  • Meno grossolane e a pochi conosciute: sindrome da reflusso gastro esofageo con laringite secondaria, faringiti croniche (anche da fumo) o sinusiti o bronchiti croniche, gastriti croniche e situazioni disbiotiche intestinali gravi e persistente associate a malattie croniche infiammatorie intestinali. Si è visto, infatti, che una porta di ingresso (e di diffusione) del Covid19 sono proprio queste mucose: più saranno integre e “pulite” da eventi infiammatori, più saranno resistenti all’attacco virale.
  • Assai poco conosciute come in primis il diabete (basta il rilievo di elevati e persistenti valori di HB glicata a definire lo stato infiammatorio cronico silente!) e la sindrome metabolica: alcuni tipi di sovrappeso, come quello viscerale addominale e di obesità si associano a uno stato infiammatorio cronico con precoce rialzo di insulina e/o cortisolo con secondari effetti sull’organismo in generale, su quello metabolico e vascolare, ormonale e immunitario. 

2. Hanno già in corso un ingaggiamento del Sistema immunitario in senso di già attivata cascata infiammatoria o citochinica: le citochine sono i messaggeri specifici per il reclutamento di questa o quella cellula del sistema immunitario. La loro attivazione, a prescindere o in modo continuativo senza che vi sia un innesco microbico (batterico, virale o parassitico) specifico (!), fa in modo che l’espressione infiammatoria, una volta ingaggiata nuovamente (ad esempio di fronte a un virus Covid19), avrà delle manifestazioni e conseguenze esponenziali (e virerà da semplice contagio a malattia o da malattia a decesso, a prescindere che la dose infettante del virus sia alta o bassa!). Insomma… è come spargere benzina sul fuoco!

È il caso di:

  • Tutte le malattie del metabolismo di cui sopra (diabete, sindrome metabolica).
  • Situazioni infiammatorie croniche nascoste dall’uso incongruo di farmaci: paracetamolo 1000 mg per spegnere una febbre (in questo caso si spegne un sintomo potenzialmente salvifico nel debellare l’agente microbico come, appunto, la febbre); anti infiammatori per placare il dolore (che molte volte ha origine infiammatoria viscerale e non somatica o articolare. In questo caso, dunque, sedare il sintomo non ci permette di andare all’origine del problema e fare la diagnosi di patologia infiammatoria sottostante, che, di conseguenza, diventa poi cronica).
  • Situazioni infiammatorie per la componente allergica del sistema immunitario (sarà spiegato meglio in un altro mio post): orticaria cronica “sine causa”, stati asmatici cronici ostruttivi (non allergici). In questi casi, rispettivamente, vi può essere un reclutamento del sistema immunitario-allergico o delle vie respiratorie bronchiali su base emotiva.
  • Situazioni infiammatorie legate allo stile alimentare: non solo il “grossolano” – e noto a tutti – “cibo spazzatura” ma, soprattutto, i più nascosti alimenti troppo sofisticati o raffinati e ricchi in sostanze infiammatorie che rappresentano lo stimolo quotidiano a una infiammazione cronica silente, sia per un effetto infiammatorio diretto del cibo sia per il suo stimolo di infiammazione del microbiota intestinale o di altre vie di “accensione” del sistema immunitario (con produzione di citochine contro-producenti per la salute).

Perdere la capacità di prendersi cura di sé

La maggior parte delle persone che vediamo camminare attorno a noi, dunque, come conseguenza della “comodità” di un modo di mangiare che risponde a ritmi troppo frenetici o a situazioni di stress emotivo, perde la capacità di prendersi cura di sé e porre la giusta attenzione sul proprio stato di salute (sensazione fisica, psichica e emotiva). 

Queste persone tendono ad accumulare peso a livello addominale o a non percepire la sensazione di perenne gonfiore addominale, stanchezza fisica rallentamento psichico associato e – nonostante avvertano i sintomi infiammatori dell’apparato respiratorio o digerente – tendono a lasciar correre, magari nascondendo il tutto con l’ausilio di anti-infiammatori. In parole povere, perdono la capacita di ascoltarsi e percepirsi, dando per scontato che questa (indipendentemente dall’età!) sia la “normalità”.

Questo fa in modo che, a qualsiasi età (anche giovanile), il sistema immunitario sia perennemente impegnato e senza averne reale cognizione (proprio perché, appunto, incapaci di ascoltarsi e percepirsi), con il risultato di renderlo inefficace al momento opportuno (quando, ad esempio, arriva un virus nuovo che, molto probabilmente, non è tanto aggressivo ma per il quale, in quel momento, non abbiamo difese efficaci perché impegnate su un altro campo di battaglia).

Credo sia fondamentale che arrivi a tutti un messaggio importantissimo: un adeguato stile di vita ha un impatto essenziale sul nostro sistema immunitario. La sua efficacia, infatti, fa la differenza nel renderci sani o fragili.

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